Pubblicazioni
Reati Contro La Pubblica Amministrazione
Reati Contro La Pubblica Amministrazione
Antonio D’Avirro
Giuffré, 2021.
Oggetto dell’opera è il reato di abuso d’ufficio, analizzato ripercorrendo il cammino e le varie tappe che hanno caratterizzato le riforme di questo reato, segnalando i passaggi più significativi.
Infatti, solo attraverso un’attenta ricostruzione storica del reato di abuso d’ufficio è possibile comprendere le varie ragioni dell’ultima riforma che nasce dalle sollecitazioni della pubblica Amministrazione di ridurre la cornice di insicurezza che investe i funzionari pubblici.
Ancora una volta il legislatore ha cercato di limitare gli spazi operativi del reato di abuso d’ufficio, cercando di annullare la rilevanza penale dello sviamento di potere: tentativo che, però, sembrerebbe essere fallito di fronte alle prime risposte della giurisprudenza.
A cura di Antonio D’Avirro
A. D’Avirro, S. Del Corso, E . De Martino, P.M. Lucibello, G. Mazzotta
Giuffré, 2012.
Quella dei reati contro la Pubblica Amministrazione è una delle materie più tormentate del diritto penale, tanto da subire dal 1990 ad oggi una serie di riforme che hanno inciso in maniera rilevante sullo statuto penale della P.A.
La legge 6 novembre 2012 n. 190 (Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione) nasce da una duplice esigenza, dovuta da un lato all’inadeguatezza offensiva di alcuni reati contro la P.A., in particolare la corruzione, dall’altro alla necessità di rispettare gli obblighi nati dalle convenzioni internazionali.
La riforma è caratterizzata dall’introduzione nel sistema penale della Pubblica Amministrazione di nuove fattispecie di reato quali induzione indebita a dare o promettere utilità e il traffico di influenze illecite, nonché dall’inasprimento delle sanzioni penali, soprattutto per quanto concerne il reato di corruzione propria per atti contrari ai doveri d’ufficio, probabilmente dettato, anche, dalla necessità di allungare i termini di prescrizione.
Antonio D’Avirro
Giuffré, 2009.
L’Autore analizza il reato d’abuso d’ufficio, che si rivela tuttora norma di facile contestazione, ripercorrendo il cammino e le varie tappe che hanno portato alla riforma del 1997, segnalando i passaggi più significativi.
Infatti, solo attraverso un’attenta ricostruzione storica di questo reato è possibile comprendere le vere ragioni della riforma.
La soluzione finale, data dal Legislatore, alla fattispecie di abuso d’ufficio è il risultato di una esigenza sempre più avvertita di evitare la sovrapposizione dell’illecito penale all’illecito amministrativo attraverso la definizione di confini più precisi, in modo da superare quel “deficit” di legalità e determinatezza che fino al 1997 aveva caratterizzato tale reato.
Il lavoro è arricchito dall’analisi delle problematiche affrontate dalla dottrina e dalle interpretazioni fornite dalla giurisprudenza.
S. Bolognini, A. D’Avirro, T. Ducci, N. Pinucci, L. Ravagan, L. Zilletti
Cedam, 1999.
Antonio D’Avirro
Giuffré, 1997.
Antonio D’Avirro
Giuffré, 1995.